“Gara di corsa su sentieri naturali”, così recitava il dispositivo della ottava edizione della Porto Selvaggio Natural Trail che si è tenuta domenica scorsa 14 maggio 2023. Una frase che troppo poco lascia intendere della magnificenza dei luoghi e delle violente emozioni che un simile contesto sa regalare. Anche il meteo ha fatto la sua parte regalando una ventosissima e uggiosa giornata che nulla ha a che fare con la stagione ma che ha esaltato i profumi del bosco e ha lanciato lontanissimi gli schizzi delle onde che si infrangevano sugli scogli della baia più bella (per distacco) del nostro amato Salento.
Un ringraziamento doveroso va fatto alle società (Salento in Corsa Veglie e Sport Running Porto Selvaggio) che hanno reso possibile questo evento e a tutti coloro che a vario titolo hanno mosso una macchina organizzativa che ha funzionato perfettamente.
Il ritrovo, luogo di partenza e soprattutto agognatissimo traguardo è stata la bellissima Masseria Torrenova che già prima delle otto ha iniziato a colorarsi con l’arrivo degli atleti. Da segnalare il gratissimo punto colazione con caffè e pasticciotti che hanno reso più dolce le tradizionali fasi di scelta dell’abbigliamento, riscaldamento e soprattutto comunicazione preventiva delle scusanti da addurre nel caso di prestazione deludente.
Puntuale alle ore 9.00 lo start comunicato da Antonio Tau che non poco ha dovuto faticare per riuscire a farsi sentire a causa del forte vento di scirocco. Da questo momento è iniziato per gli oltre 350 atleti un vero e proprio viaggio sensoriale che ci ha magicamente trasportati nel cuore di un angolo di paradiso in cui la natura e gli elementi regnano ancora intonsi. Il percorso di 16 chilometri con un dislivello di circa 350 metri si è interamente snodato all’interno del parco di Porto Selvaggio alternando tratti più scorrevoli a insidiosi single track, salite in cui risultava difficile anche camminare a insidiosissime discese mozzafiato. Suggestivi i passaggi fronte mare, il tratto di arrampicata sportiva e il passaggio presso la Torre dell’Alto con fortissime raffiche di vento che hanno reso quasi mistico quel momento.
La cronaca di giornata ci segnala Niels De Fraguier (Asd Tre Casali – 1h08’18”) e Pamela Greco (Saracenatletica – 1h25’06”) come assoluti protagonisti e vincitori di giornata.
La pattuglia dell’Abacus contava 11 atleti al via, che l’avvicinarsi dell’estate stia convincendo qualcuno a ritornare alle sane domeniche di corsa in allegria? Speriamo.
Il primo dei nostri atleti a tagliare il traguardo è stato, manco a dirlo, Giorgio Esposito che con la sua inconfondibile bandana ha chiuso in 1h16’10” in tredicesima posizione assoluta e terzo di categoria. Coriacea la prova di Floriano Centonze (1h23’49”) che è apparso in netta ripresa dopo la prestazione tra luci ed ombre di Lecce di due settimane fa. Una garanzia inossidabile è come sempre Fernando Arnesano (1h28’35”) che sfiora il podio di categoria e che si è reso protagonista di un finale di gara in crescendo garantito anche da chi vi scrive (1h28’44”) che ha assistito, da vittima sacrificale, al suo irresistibile sprint finale. Un bellissimo rientro è stato quello del nostro Papaya Massimiliano Palazzo (1h44’33”) che ha di poco preceduto lo Stakanov abacussiano Cristiano Lorenzetti (1h44’48”). La solita disciplina nella gestione del passo gara ha permesso a Massimo Cremis (1h48’42”) di anticipare il presidentissimo Giovanni Dell’Atti (1h53’01”) che ha a sua volta avuto la meglio su un altro rientrante di lusso, il nostro Rocky Balboa (vedere le foto al traguardo per rendersene conto) di Villabaldassarri, Antonio Guarrieri (1h57’50”) che è giunto sorridente al traguardo solo grazie al pensiero dei gelati che avrebbe potuto gustare al ristoro di fine gara.
A seguire Claudio Devicienti (1h58’03”) che ha chiuso le fila dell’Abacus. Da segnalare il ritiro della nostra coriacea Anna Baldassarre che questa volta ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte alle difficoltà di un percorso dimostratoti tanto spettacolare quanto selettivo.
Infine un doveroso pensiero di ringraziamento va rivolto a chi ha permesso la conservazione e la sopravvivenza stessa di Porto Selvaggio: Renata Fonte che ha pagato con la vita, il 31 marzo 1984, il suo ostinato e vincente impegno al fine di sottrarre Porto Selvaggio alla speculazione edilizia.
di Umberto Cantele
Classifica
Classifica di Societa
Classifica Individuale
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